Uno studio eseguito negli Stati Uniti ha valutato la qualità della vita, di soggetti obesi, dopo che erano stati sottoposti a tiroidectomia per gozzo. I risultati hanno indicato che, in questi casi, c’è un ulteriore vantaggio dell’approccio chirurgico, per la riduzione dei fenomeni di compressione dovuti all’obesità.
I noduli benigni della tiroide e il gozzo sono patologie frequenti e possono portare a disturbi significativi per chi ne è affetto. L’80% dei noduli è dovuto a iperplasia della ghiandola e questo succede nel 5% della popolazione generale. Negli abitanti di aree a rischio di carenza di iodio, va dall’1 al 5.9% la prevalenza del gozzo e questo si può presentare senza noduli, con un nodulo unico o con molti noduli. Sia i noduli che il gozzo possono provocare una compressione di altri organi presenti nel collo, che è all’origine di sintomi come disfagia o dispnea. In una ricerca su 273 casi di gozzo, si è rilevato che uno di questi due sintomi, o ambedue, erano presenti in due terzi dei malati. Altri studi hanno dimostrato che meccanismi di compressione attribuiti ai noduli e al ozzo, e i sintomi che ne derivano, penalizzano la qualità della vita di chi ne è affetto. Partendo da queste premesse, Shires e colleghi hanno valutato, in uno studio prospettico, 60 persone sottoposte a rimozione chirurgica della tiroide per un gozzo benigno con singolo nodulo o multinodulare. Le persone arruolate sono state classificate, in base all’Indice di Massa Corporea, in obese, sovrappeso o normopeso. Sono state fatte indagini prima e dopo l’intervento ,,utilizzando scale specifiche standardizzate per misurare disfagia, dispnea e qualità della vita. Nei soggetti classificati come obesi (n=37) i punteggi delle scale della dispnea, della disfagia e della qualità di vita sono risultati significativamente peggiori rispetto a quelli del gruppo dei sovrappeso (n=13) e dei normopeso (n=10). Di conseguenza, negli obesi si sono rilevati miglioramenti significativi (p<0.0001) della scala della dispnea e della disfagia dopo l’intervento chirurgico di asportazione della tiroide. Allo stesso modo, sempre negli obesi, è migliorata in maniera significativa la qualità di vita (p<0.0001) e il grado di miglioramento complessivo è stato strettamente correlato con la riduzione dell’Indice di Massa Corporea in tutti i casi studiati (r=0.60; p=0.0005).
Nelle conclusioni gli autori hanno evidenziato che l’obesità è un fattore importante da considerare nel prevedere il miglioramento dei sintomi da compressione prima e dopo la tiroidectomia eseguita nei casi di gozzo. Infatti, negli obesi la rimozione della ghiandola interessata dal gozzo amplifica i benefici dell’intervento.