Un gruppo di esperti europei, fra i quali anche alcuni italiani, ha pubblicato delle Linee Guida sulle disfunzioni della tiroide indotte dal farmaco amiodarone. Fra le principali indicazioni, quella di condividere, fra endocrinologo e cardiologo, le decisioni relative all’eventuale interruzione dell’assunzione di amiodarone.
L’amiodarone è un farmaco usato per curare alcune alterazioni della frequenza dei battiti del cuore, fra le quali una denominata fibrillazione atriale. L’amiodarone determina modificazioni degli esami di laboratorio indicativi della funzione della tiroide, ma anche vere e proprie disfunzioni della ghiandola come l’ipotiroidismo da amiodarone e la tireotossicosi da amiodarone. Sia il primo che la seconda si possono presentare in soggetti con funzione della tiroide normale o in altri che hanno già disfunzioni dell’organo. Secondo le indicazioni delle Linee Guida, l’ipotiroidismo da amiodarone non richiede la sospensione dell’assunzione di questo farmaco, ma va curato con la somministrazione di levotiroxina, se si tratta di una forma clinicamente evidente, o va solo seguito nel tempo, se l’ipotiroidismo è subclinico. Di tireotossicosi da amiodarone se ne conoscono due tipi. La forma 1 si presenta in persone con gozzo nodulare o con Malattia di Graves latente ed è indotta dallo iodio. La forma di tipo 2 è conseguenza di una tiroidite molto intensa che si sviluppa in una ghiandola precedentemente normale. Sono state riportate forme miste o poco definite nelle quali coesistono i meccanismi descritti per le forme 1 e 2. Le Linee Guida indicano che il miglior trattamento per la tireotossicosi da amiodarone di tipo 1 è costituito dalla somministrazione di farmaci denominati tionamidi, eventualmente associati per poche settimane a perclorato di sodio. Il trattamento della forma 2 consiste nell’assunzione di glucorticoidi per via orale. Una volta ristabilita una funzione normale della tiroide, le persone che hanno avuto la forma 2 dovrebbero essere solo seguite nel tempo. Chi è stato affetto dalla forma 1 dovrebbe essere sottoposto a tiroidectomia o a somministrazione di radioiodio. Per le forme miste o indefinite di tireotossicosi da amiodarone, le Linee Guida raccomandano prodotti a base di tionamidi, ai quali si possono associare i glucorticoidi in casi specifici.
Nelle conclusioni, gli autori delle Linee Guida sottolineano che qualsiasi decisione relativa all’interruzione della cura con amiodarone va condivisa fra cardiologo ed endocrinologo, valutando attentamente pro e contro di ciascuna soluzione.