Quali effetti indesiderati possono determinare i farmaci anti-tiroidei e come vanno gestiti? Sono questi gli argomenti del presente aggiornamento sulle Linee Guida dell’Associazione Europea della Tiroide dedicate alla malattia di Graves pediatrica.
Circa il 15% dei soggetti pediatrici con malattia di Graves sviluppa almeno un effetto indesiderato nel corso dell’assunzione di farmaci anti-tiroidei prevalentemente metimazolo e carbimazolo. Il più frequente (circa 10%) fra gli effetti indesiderati lievi è una reazione cutanea sotto forma di arrossamento con prurito e orticaria. Alterazioni della funzione del fegato o una vera e propria epatite da farmaci si può verificare con gli stessi prodotti, è di tipo colestatico, cioè con stasi della bile nel fegato, e si risolve alla sospensione dei farmaci anti-tiroidei, a differenza del danno che provoca al fegato il propiltiuracile. Sono molto rari in bambini e in adolescenti gli effetti indesiderati gravi come l’agranulocitosi, cioè la riduzione di numero delle cellule del sangue denominate granulociti. La maggior parte degli effetti indesiderati si presenta nei primi tre mesi, con una frequenza maggiore nei bambini più piccoli e quelli gravi possono dipendere dalla dose somministrata. Malati e famiglie dovrebbero ricevere adeguate informazioni sugli effetti indesiderati dei farmaci anti-tiroidei. Quelli gravi sopra riportati, come l’agranulocitosi si possono presentare con febbre e mal di gola, richiedono l’immediata sospensione dell’assunzione dei farmaci anti-tiroidei e l’esecuzione di esami specifici per valutare le cellule del sangue. Di solito questo effetto indesiderato si sviluppa nel primo mese di cura, ma più raramente può comparire anche dopo diversi anni di assunzione della terapia. Nelle Linee Guida si forniscono indicazioni dettagliate per la gestione dell’agranulocitosi in base alla gravità. Nelle forme più lievi può essere sufficiente controllarla nel tempo, in quelle più gravi va sospesa comunque l’assunzione dei farmaci anti-tiroidei. Per quanto riguarda gli effetti indesiderati a carico della pelle, si possono usare dei trattamenti specifici, ma se si osservano bolle sulle mucose è opportuna l’interruzione della cura con gli anti-tiroidei. Se si rilevano segni o sintomi di alterata funzione del fegato è necessario misurare la concentrazione delle transaminasi nel sangue e, se essa supera di tre volte o più il valore massimo della norma, l’assunzione degli anti-tiroidei va interrotta. Ovviamente qualsiasi sospensione della cura della malattia di Graves pediatrica va concordata con il medico che la gestisce. Metimazolo e carbimazolo non vanno somministrati di nuovo in un soggetto che abbia avuto un effetto indesiderato grave comparso precocemente dopo l’assunzione di tali prodotti.
Gli effetti indesiderati dei farmaci anti-tiroidei usati per la cura della malattia di Graves pediatrica non sono frequenti e ancora più rari sono quelli gravi. Nelle Linee Guida si forniscono informazioni dettagliate sulla loro tipologia e sul modo di gestirli.
Gli aggiornamenti precedenti
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- Malattia di Graves pediatrica: come si sviluppa, e perché, e quanto è frequente
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