Durante la gravidanza la tiroide è chiamata a un impegno molto gravoso, per assecondare le modificazioni e gli adattamenti che avvengono nell’organismo della madre. D’altra parte, ancor prima di cercare un concepimento, si dovrebbe verificare l’efficienza della funzione della tiroide, poiché essa può influenzare la fertilità. In seguito, una volta conseguita la gravidanza, è opportuno eseguire controlli.
Nelle donne senza disfunzioni note della tiroide servono a controllare che tale problemi non compaiano. Può succedere, infatti che un caso di ipotiroidismo subclinico o latente peggiori e si manifesti con alterazioni degli esami di laboratorio e con segni e sintomi per le sollecitazioni che la gravidanza comporta per la tiroide. Nelle donne con iper- o ipotiroidismo già noti, è bene verificare che le cure in atto compensino adeguatamente la funzione dell’organo o che, l’eventuale sospensione delle terapie, non crei situazioni con potenziali ripercussioni negative sulla madre o sul nascituro. La rilevanza di tutti gli aspetti che pongono in relazione tiroide e gravidanza è tale che l’Associazione Americana della Tiroide (in inglese American Thyroid Association: ATA) pubblica periodicamente delle Linee Guida per la gestione delle malattie della tiroide durante la gravidanza e il puerperio. Per una selezione degli argomenti trattati nell’edizione 2017 di queste Linee Guida si riportano alcune raccomandazioni contenute nel documento.
- Tiroide: Prima del concepimento
- Valutazione della funzione della tiroide in gravidanza
- Carenza di iodio in gravidanza e suo trattamento
- Tiroiditi e gravidanza
- Ipotiroidismo in gravidanza
- Ipertiroidismo in gravidanza
Bibliografia