Un gruppo internazionale di esperti ha passato in rassegna le conoscenze relative all’anafilassi idiopatica. Si tratta di una forma di anafilassi così definita perché non è possibile identificare la causa che l’ha determinata.
Maria Beatrice Bilò, Professoressa di Allergologia dell’Università di Ancona, insieme ad alcuni altri esperti italiani e britannici ha pubblicato una revisione della letteratura sull’anafilassi idiopatica. Si definisce idiopatica, o spontanea, una forma di anafilassi della quale non è possibile identificare una causa. La frequenza di questo quadro non è nota e i suoi segni e sintomi sono simili a quelli degli altri quadri di anafilassi. Di solito l’anafilassi idiopatica si presenta in forma acuta e può peggiorare in alcuni minuti o in poche ore. I meccanismi che ne provocano lo sviluppo non sono stati del tutto spiegati, vi giocano certamente un ruolo le IgE, ma manca la definizione del fattore che attiva i meccanismi “a cascata” tipici di qualsiasi quadro di anafilassi. Alcuni studi hanno dimostrato che, nelle persone con anafilassi idiopatica, sono presenti concentrazioni elevate di istamina e di suoi metaboliti nelle urine. Inoltre, si rilevano valori di concentrazione nel sangue superiori alla norma della stessa istamina e di un enzima denominato triptasi. Tutte queste evidenze di laboratorio sono indicative di un’attivazione dei mastociti, le cellule che producono l’istamina. Alcune osservazioni hanno indicato che i corticosteroidi riducono frequenza e gravità degli episodi di anafilassi idiopatica, che quindi può essere definita come una forma che risponde a questo tipo di farmaci. Nella revisione della letteratura si citano condizioni e malattie dalle quali l’anafilassi idiopatica deve essere distinta con una opportuna diagnosi differenziale: l’allergia al galattosio-alfa-1,3-galattosio, quella da puntura della zecca del piccione, quella da esercizio fisico cibo-dipendente, quella da Anisakis simplex e le reazioni da alterazioni dei mastociti. Il galattosio-alfa-1,3-galattosio è un carboidrato contenuto nella carne rossa che può provocare una forma di allergia. La zecca del piccione, denominata anche Argas reflexus, è una zecca che infesta quel tipo di volatile, si può localizzare anche in casa e con il suo morso trasmette sostanze che provocano lesioni alla pelle e reazioni allergiche. L’Anisakis simplex è un parassita presente nell’intestino di alcuni pesci e che, una volta introdotto nell’organismo dell’uomo, può determinare una reazione allergica. Altri quadri dai quali va differenziata l’anafilassi idiopatica sono: forme di asma che simulano anafilassi, attacchi di panico, la Sindrome da carcinoide e il feocromocitoma. Il trattamento d’urgenza dell’anafilassi idiopatica è lo stesso di quello di altre forme di anafilassi e, quindi, si basa sulla somministrazione di adrenalina. La gestione a lungo termine deve essere personalizzata, dipende da frequenza e gravità dei sintomi e si basa su vari farmaci, dagli antistaminici ai corticosteroidi, agli antagonisti dei recettori dei leucotrieni. Si dispone di pochi dati relativi all’impiego dell’omalizumab in questa indicazione.
Nelle conclusioni Bilò e colleghi raccomandano che le persone che hanno manifestato un’anafilassi idiopatica abbiano sempre a disposizione autoiniettori di adrenalina e un programma di gestione del quadro acuto. Ciò è particolarmente importante perché, per ragioni da chiarire, la prognosi di questa forma di anafilassi è in genere favorevole se i soggetti che la presentano sono preparati ad affrontarla e se il suo trattamento acuto è efficace.
Fonte: Idiopathic anaphylaxis; Clinical & Experimental Allergy, 2019 Apr 19.