In occasione della Settimana di Prevenzione sui danni indotti dall’eccessivo uso di alcolici che si è tenuta a novembre, sono state tradotte in Italiano dall’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità numerose infografiche tra cui anche una sul falso mito che l’alcol sia un’arma efficace contro il Covid-19.
L’obiettivo della Settimana è quello di aumentare la consapevolezza, soprattutto tra i decisori politici europei, sui danni causati dall’alcol e sulla necessità di affrontarli attraverso un approccio integrato alle politiche sull’alcol. Quest’anno ci si è soffermati anche sul problema della pandemia e dei falsi miti.
I tre falsi miti sono:
Il consumo di alcol distrugge il virus che causa il COVID-19
Falso: Il consumo di alcol non distrugge il virus, anzi aumenta i rischi in caso di infezione con il virus. L’alcol (a una concentrazione di almeno il 60%) agisce come disinfettante sulla pelle ma non ha lo stesso effetto all’interno del corpo se viene ingerito.
Bere superalcolici uccide il virus nell’aria che inaliamo
Falso: Il consumo di alcol non uccide il virus nell’aria inalata. Non disinfetta la bocca e la gola e non dà alcun tipo di protezione contro il COVID-19.
L’alcol (birra, vino, liquori distillati o a base di erbe) stimola l’immunità e la resistenza al virus
Falso: L’alcol ha un effetto dannoso sul sistema immunitario e non stimola né l’immunità né la resistenza al virus.
Il punto più importante è che il consumo di alcol non protegge in alcun modo dal COVID-19, non distrugge il virus e non impedisce di esserne contagiati.