La sclerosi multipla è una malattia nella quale l’infiammazione gioca un ruolo decisivo, raggiunge la massima intensità nella prima fase della malattia, che può durare molti anni, ma è ancora presente nelle fasi più avanzate, quando si verificano, e tendono a prevalere, i processi di neurodegenerazione. In tutti i processi infiammatori si verifica un accumulo di molecole, denominate radicali liberi, che sono l’espressione delle alterazioni o della distruzione delle cellule coinvolte in tali processi. Anche in una cellula o in un tessuto normali si producono radicali liberi, ma essi vengono inattivati e smaltiti da processi metabolici dedicati. In presenza di un’infiammazione cronica questi processi sono “sovraccarichi” di lavoro e il loro potenziale di smaltimento di radicali liberi è inadeguato. Ciò provoca un accumulo di radicali liberi, che determina un fenomeno, denominato stress ossidativo. Esso consiste nello sviluppo di danni a molecole e a strutture delle cellule provocate dai radicali liberi. Si può quindi determinare un circolo vizioso nel quale l’infiammazione provoca danni e liberazione di radicali liberi che non possono essere smaltiti. Essi provocano alterazioni che, a loro volta, causano la liberazione di altri radicali liberi, che sviluppano ulteriori danni. Lo stress ossidativo che accompagna l’infiammazione della sclerosi multipla è uno dei meccanismi nei quali alcune componenti dell’alimentazione possono giocare un ruolo importante, riducendolo o amplificandolo. Infatti, ci sono elementi della dieta ai quali è stata attribuita la capacità di favorire lo smaltimento dei radicali liberi, mentre altri possono ridurlo ulteriormente. In linea ideale, i cibi andrebbero scelti in maniera da ridurre al minimo l’assunzione dei secondi e aumentare il più possibile quella dei primi. Esistono poi altre sostanze introdotte con la dieta, o ad essa in qualche modo correlate, alle quali è stata attribuita un’influenza sui processi di sviluppo e di evoluzione della sclerosi multipla che non riguarda il bilancio fra accumulo e smaltimento dei radicali liberi. Ne è un esempio la vitamina D, che contribuisce alla regolazione della funzione del sistema immunitario. Quanto all’obesità, secondo alcuni esperti, il processo infiammatorio cronico che l’accompagna peggiorerebbe l’infiammazione propria della sclerosi multipla.
Nella sezione Alimentazione, nutraceutici e integratori nella sclerosi multipla troverete anche:
- Infiammazione e radicali liberi
- Come si studia la relazione fra componenti della dieta e sclerosi multipla
- Elementi e alimenti con un possibile effetto positivo
- Elementi e alimenti con un possibile effetto negativo
- Componenti della dieta e microbiota
- Eccesso e carenza di peso
- Domande e risposte
- Bibliografia
Sezione a cura del Prof. Vincenzo Brescia Morra, Professore di Neurologia e Direttore del Centro per la Sclerosi Multipla presso la Clinica Neurologica dell’Università “Federico II” di Napoli