Un gruppo internazionale di esperti ha valutato gli andamenti della sopravvivenza delle persone con adenocarcinoma dello stomaco non metastatico, anche in relazione alla riduzione della frequenza delle resezioni di parti dello stomaco dovute a tali tumori. I risultati hanno dimostrato che la sopravvivenza complessiva dei soggetti con questa neoplasia non è migliorata in molti Paesi europei ed è addirittura peggiorata in Svezia, mentre è leggermente migliorata negli Stati Uniti.
Huang e colleghi avevano dimostrato in precedenza una riduzione della frequenza delle resezioni dello stomaco per adenocarcinoma gastrico non metastatico negli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei. In questa seconda ricerca gli stessi autori hanno verificato se e in che misura questi andamenti delle resezioni dello stomaco avessero influenzato la sopravvivenza complessiva nelle persone affette da questa neoplasia. Hanno quindi eseguito una ricerca internazionale di coorte su ampia casistica mettendo in relazione la frequenza delle resezioni con il rischio di decesso di persone con cancro gastrico senza metastasi. I dati relativi a casi con questa neoplasia sono stati estratti dai Registri Nazionali dei Tumori di Olanda, Belgio, Svezia, Norvegia e Slovenia e dal US Surveillance, Epidemiology and End Results Database (archivio di dati di sorveglianza, epidemiologia e risultati finali degli Stati Uniti). I dati sono stati analizzati separatamente per ogni Paese usando il modello proporzionale Cox di regressione dei rischi, con adattamento per variabili prognostiche multiple, considerando o meno resezione dello stomaco e chemioterapia come possibili variabili che spiegavano gli andamenti. È stata analizzata una casistica complessiva di 66.398 persone con adenocarcinoma gastrico non metastatico con diagnosi formulata tra il 2003 e il 2016 e con controlli definibili in 172.357 persone-anno. Senza adattamenti che tenessero conto delle gastrectomie, la sopravvivenza complessiva è migliorata solo di poco negli Stati Uniti [rapporto di rischio (HR) per anno = 0.99; HR ≥ rispetto a < 2010 = 0.96] e non si sono osservati miglioramenti nei Paesi europei considerati, con la sopravvivenza complessiva che è addirittura peggiorata in Svezia (rapporto di rischio per anno = 1.03; HR ≥ rispetto a < 2010 = 1.17). Considerando l’effetto dell’andamento delle resezioni dello stomaco, il miglioramento della sopravvivenza complessiva è risultato più evidente negli Stati Uniti (rapporto di rischio per anno = 0.98; HR ≥ rispetto a < 2010 = 0.88) e l’andamento nel tempo è diventato non significativo in Svezia. In Slovenia (rapporto di rischio per anno = 0.99; HR ≥ rispetto a < 2010 = 0.92) e in Norvegia (rapporto di rischio per anno = 0.97; HR ≥ rispetto a < 2010 = 0.86) si è rilevato un aumento della sopravvivenza complessiva nel tempo, considerando la modificazione della frequenza delle gastrectomie. Miglioramenti delle sopravvivenze complessive delle persone sottoposte a resezione dello stomaco si sono registrate negli Stati Uniti, in Olanda e in Norvegia. Inserendo nell’analisi il fattore chemioterapia, non c’è stato alcun effetto sulle relazioni valutate. Eseguendo analisi che hanno suddiviso la casistica in base alla sede del tumore, si sono ottenuti risultati per lo più simili circa la relazione tra anno di diagnosi e sopravvivenza.
Nelle conclusioni gli autori hanno evidenziato che la sopravvivenza complessiva dei malati con cancro dello stomaco non metastatico non è migliorata in varie Nazioni europee, è addirittura peggiorata in Svezia, mentre è leggermente migliorata negli Stati Uniti, all’inizio del ventunesimo secolo.