Uno studio eseguito in Danimarca ha valutato il rischio di decesso da tumore della testa e del collo in soggetti che hanno fatto uso di antiinfiammatori non steroidei diversi dall’acido acetilsalicilico. I risultati hanno indicato che l’uso dei FANS si è associato con un leggero aumento del rischio di decesso.
Gli autori della ricerca sono partiti dalle evidenze esistenti secondo le quali i farmaci antiinfiammatori non steroidei diversi dall’acido acetilsalicilico avrebbero proprietà antitumorali che potrebbero avere effetti positivi sulla sopravvivenza delle persone con tumore della testa e del collo. Per questo motivo de la Cour e colleghi hanno eseguito uno studio di popolazione su tutto il territorio nazionale della Danimarca, includendo tutti i soggetti che, a un’età compresa fra 30 e 84 anni, avevano presentato un carcinoma primario a cellule squamose della testa e del collo dal 2000 al 2016. In nessuno dei casi considerati c’era una storia precedente di cancro, con l’eccezione di tumori della pelle diversi dal melanoma, e tutti erano in vita dopo un anno dalla diagnosi. I Registri nazionali dai quali sono stati attinti i casi contenevano informazioni sull’uso di farmaci, sulle cause del decesso e su potenziali fattori confondenti. Per un sottogruppo di soggetti erano disponibili ulteriori informazioni cliniche. È stato impiegato un metodo statistico denominato regressione proporzionale dei rischi di Cox per stimare i rapporti di rischio, aggiustati per le diverse variabili con intervalli di confidenza al 95%. Con tale metodo è stata valutata la relazione tra l’uso di FANS diversi dall’acido acetilsalicilico, definito come una o più prescrizioni di questi farmaci nel primo anno dopo la diagnosi del tumore della testa e del collo, e il rischio di decesso attribuibile al tumore. Di 10.770 malati di tumore della testa e del collo sopravvissuti dopo un anno dalla diagnosi, il rapporto di rischio di decesso attribuibile al tumore, nelle persone che facevano uso di antiinfiammatori non steroidei diversi dall’acido acetilsalicilico, è stato di 1.68 a un anno dalla diagnosi ma si è ridotto a 1.15 (intervallo di confidenza al 95% 1.02-1.29) a due anni dalla diagnosi, per poi stabilizzarsi su questo valore. Per semplificare i dati, si può considerare un aumento del rischio di decesso del 68% a un anno e del 15% negli anni successivi. Nelle persone con sopravvivenza a due anni dalla neoplasia che assumevano FANS, i rapporti di rischio di decesso dovuto al tumore si sono confermati leggermente aumentati, anche considerando età, sesso, stadio del tumore e uso dei FANS prima della diagnosi. Risultati simili si sono ottenuti in un sottogruppo di 1029 malati per i quali erano disponibili informazioni aggiuntive e per soggetti con sopravvivenza a cinque anni e nei quali era stata confermata l’ulteriore assunzione di FANS diversi dall’acido acetilsalicilico.
Nelle conclusioni gli autori hanno evidenziato che, differentemente dai risultati di altri studi, la loro ricerca ha dimostrato che l’assunzione di antiinfiammatori non steroidei diversi dall’asprina non si è associata a una riduzione, ma a un aumento, seppure limitato, del rischio di decesso in malati con tumore della testa e del collo.