Claudio Castello, Medico Specialista in Ostetricia e Ginecologia e Responsabile del Centro FIVET dell’ASL Città di Torino, ha parlato, in un’intervista, di tutti gli aspetti relativi alla Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) e, in particolare, di quali problemi essa pone e di quali soluzioni si hanno a disposizione per eventuali quadri di infertilità associati alla PCOS.
La Sindrome dell’ovaio policistico non è solo una possibile causa di infertilità, ma è anche una malattia complessa, che crea alterazioni di tipo endocrinologico, metabolico e raggiunge una discreta frequenza in Paesi come l’Italia essendone affetto il 5% delle donne fertili. A indirizzare la diagnosi ci sono i risultati dell’ecografia, che evidenzia la presenza di numerose cisti negli ovai, e la conferma della presenza della PCOS si può avere da dosaggi ormonali. Parlando dei quadri di infertilità che caratterizzano la Sindrome dell’ovaio policistico, Claudio Castello ha spiegato che la donna che ne è affetta è, per certi versi, super-fertile, ma non riesce a concepire perché spesso non ha ovulazione. Tale problema si affronta con approcci di vario tipo, che vanno dalla modificazione delle abitudini di vita, che può correggere le alterazioni metaboliche e in qualche caso anche quelle endocrinologiche, all’applicazione delle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita. Queste vanno personalizzate e gestite da specialisti esperti di PMA, ponendo particolare attenzione alla scelta della stimolazione ovarica e ai controlli da eseguire nel corso di questa procedura.
In conclusione, la Sindrome dell’ovaio policistico è causa di oltre il 6% dei casi di infertilità censiti dal registro nazionale della PMA, ma questi casi, se gestiti correttamente, ottengono elevate percentuali di successo con la procreazione medicalmente assistita.
Video: Marco Marcotulli