Uno studio eseguito in Francia ha valutato l’effetto della restrizione alla crescita fetale sui meccanismi del sistema endocrino relativi all’accrescimento e al metabolismo del glucosio successivi alla nascita. I risultati hanno indicato che, nei neonati piccoli per età gestazionale, c’è una minore risposta delle cellule al GH, all’IGF1 e all’insulina.
La nascita pretermine è un fattore di rischio importante di morbilità e di decesso per il neonato, che vengono peggiorati dalla restrizione della crescita eventualmente verificatasi durante la vita fetale. Negli anni ’90 alcuni autori hanno osservato che i neonati piccoli per età gestazionale avevano un rischio aumentato di presentare la Sindrome Metabolica da adulti. Questi primi riscontri diedero inizio alle linee di ricerca sulla programmazione fetale e anche sulla teoria del fenotipo risparmiatore. Secondo questa teoria, a favorire la diffusione di malattie croniche metaboliche e cardiovascolari contribuirebbe l’espressione di geni che sarebbero serviti agli antenati ancestrali dell’umanità per resistere alla carenza di cibo. Tornando ai bambini piccoli per età gestazionale, durante l’età fetale e nei primi mesi dopo la nascita, l’accrescimento dipende prevalentemente dall’assunzione di sostanze nutritizie e dall’insulina fetale. Il GH e l’IGF1 in questa fase hanno un ruolo minore nella regolazione della crescita, ma ne hanno uno essenziale nel contribuire a mantenere un corretto metabolismo del glucosio. Motte-Signoret e colleghi hanno studiato l’impatto della restrizione della crescita fetale sulle regolazioni ormonali rilevabili nel bambino dopo la nascita e, in particolare, sul metabolismo del glucosio e sul ruolo che giocano, in quest’ultimo, insulina, GH e IGF1.
Hanno eseguito una ricerca osservazionale prospettica su 73 bambini con un peso alla nascita inferiore a 2 kg. Hanno analizzato peso, altezza e circonferenza della testa per valutare l’accrescimento e le concentrazioni nel sangue di GH, IGF1 e insulina per verificare i meccanismi di regolazione ormonale che si svilupano nelle prime quattro settimane di vita. I dati raccolti in questa casistica sono stati confrontati con quelli di neonati con età gestazionale appropriata. Un terzo (23/73) dei neonati seguiti era piccolo per età gestazionale. Il 25% del totale della casistica (18/73) ha richiesto un trattamento con insulina per iperglicemia idiopatica da prematurità ed era più piccolo, come peso e circonferenza della testa, alla dimissione. Nei soggetti piccoli per età gestazionale, rispetto a quelli con età gestazionale appropriata, le concentrazioni nel sangue di GH erano più elevate al giorno 3 (70.1 rispetto a 38.0 mIU/L) e quelle dell’IGF1 erano più aòte al giorno 10 (29.0 rispetto a 18.7 ng/ml).
Nelle conclusioni gli autori hanno evidenziato che nei neonati piccoli per età gestazionale è stata rilevata una resistenza al GH e all’IGF1, associata alla resistenza all’insulina. Tali alterazioni potrebbero spiegare, almeno in parte, la carente crescita di recupero e, nelle fasi successive della vita, la prevalenza più elevata di Sindrome Metabolica.