L’assegno unico è finalmente realtà. Il 18 novembre scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema che mette in atto la norma n° 46 del 1° aprile 2021. Dal 1° gennaio si può richiedere il nuovo assegno unico, una misura che riguarda tutte le famiglie italiane, anche quelle con figli con disabilità a carico, e che sostituisce una serie di altri aiuti economici.
L’assegno unico, infatti, era stato introdotto nel 2021, fortemente voluto dalla ministra della Famiglia Elena Bonetti. Uno degli obiettivi è incrementare la natalità, in forte diminuzione nello scorso anno: secondo i dati ISTAT del 2020 i bambini nati sono stati 404.892, cioè 15mila in meno rispetto al 2019. Con l’assegno unico, inoltre, si vuole sostenere la genitorialità e promuovere l’occupazione femminile.
Si tratta, come già accennato, di un assegno destinato a tutte le famiglie, per richiederlo e per calcolare l’ammontare ci si deve collegare con il sito di INPS. Inoltre si può fare domanda se si ha un figlio maggiorenne a carico che:
- frequenti un corso di formazione
- segua un tirocinio o abbia un lavoro e abbia un reddito inferiore agli 8000 euro
- sia registrato come disoccupato o cerchi un’attività lavorativa
- svolga il servizio civile universale.
L’importo dell’assegno unico dipende dalla fascia di reddito e dal livello d’ISEE. Nel caso di figli disabili, l’ammontare dell’assegno unico è assegnato secondo il grado e la condizione di disabilità. Per ogni figlio minore di 18 anni con disabilità si ottengono 105 euro in più se non è autosufficiente, 95 se ha una disabilità grave, 85 se ha disabilità media. Per chi, invece, è già maggiorenne è previsto un aumento di 50 euro al mese.
Se si hanno figli a carico che hanno 21 o più anni, vengono rispettate due fasce di reddito in base al livello di ISEE. Chi possiede l’ISEE con un valore che rientra entro i 15.000 euro può richiedere 85 euro al mese ridotti a 25 se si ha un ISEE pari a 40.000 euro. L’assegno unico viene assegnato rispettando i diversi livelli di ISEE anche per le altre famiglie.
Saranno dati, inoltre, 20 euro in più per le madri con meno di 21 anni per ogni figlio a carico, se entrambi i genitori ricevono reddito da lavoro verranno versati 30 euro se si ha un valore ISEE pari o minore a 15mila euro. Cento euro in più spetteranno alle famiglie con quattro o più figli.
Cosa succede se i genitori dovessero separarsi o in caso di divorzio? Il comma numero 2 dell’articolo 2 risponde al quesito: l’assegno unico spetta “in parti uguali a chi esercita la responsabilità genitoriale” tranne i casi di affidamento esclusivo. L’importo dell’assegno, infatti, è versato in parti uguali a chi esercita la responsabilità genitoriale o, nel caso di affidamento esclusivo al genitore al quale il minore è affidato. Inoltre si dovrà tenere conto che questa misura avrà un ruolo importante per stabilire qual è l’importo a carico dei genitori per il mantenimento.
Va ricordato, poi, che l’assegno unico è una misura che sostituisce altre precedentemente in vigore:
- premio alla nascita
- detrazioni fiscali
- l’assegno per le famiglie con tre figli minori di età.
Le richieste possono pervenire all’INPS già dal 1° gennaio, ma da marzo 2022 le detrazioni previste per i figli non saranno più inserite in busta paga e non sarà più erogato l’assegno per le famiglie. Cosa cambia con questa misura? Probabilmente le famiglie beneficeranno di meno aiuti rispetto alle precedenti misure ed è una misura favorevole a chi è in possesso di un ISEE basso.
È bene ricordare quali sono i requisiti per richiedere l’assegno unico, si deve essere:
- cittadino italiano o di uno stato dell’UE, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, essere in possesso del permesso di soggiorno e per i soggiornanti di lungo periodo avere un permesso per motivi di lavoro o ricerca di durata almeno di 6 mesi;
- essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
- risiedere o essere domiciliato in Italia con figli a carico;
- essere residente in Italia da almeno due anni e avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato;
- avere un ISEE valido.
L’assegno unico si può richiedere, come precedentemente anticipato sul sito dell’INPS e non solo. Ecco i canali dove si può già inoltrare la richiesta tramite:
- sito INPS: sul sito dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale si può fare richiesta con il PIN rilasciato prima del 1° ottobre 2020; usando uno SPID di livello 2 o superiore, una carta d’identità elettronica (CIE) o una carta nazionale dei servizi (CNS);
- contact center integrato: telefonando il numero verde 803164 o il numero 06164164
- gli istituti di patronato.
L’assegno unico ha durata annuale (da marzo 2022 a febbraio 2023) e va richiesto, quindi, ogni anno. Per i primi a presentare le domande (gennaio-febbraio 2022) l’assegno sarà corrisposto nel mese di marzo 2022 e i pagamenti saranno erogati dal 15 al 21 marzo. Chi presenta la domanda dal 1° gennaio al 30 giugno 2022 riceve l’assegno unico a partire dal mese di marzo. Per chiunque presenti la domanda dopo il 30 giugno, l’assegno decorre dal mese successivo alla presentazione.
Link utili
Simulatore importo assegno mensile (sito Inps)
Fonti: Inps, Studio Cataldi (1), Studio Cataldi (2), Studio Cataldi (3), Orizzonte Scuola