All’interno del Decreto Ristori-bis pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale a Novembre, ci sono due norme che possono interessare le persone con disabilità: un possibile congedo straordinario e il bonus babysitter.
Il Decreto Ristori-bis , come il primo Decreto Ristori, introduce misure di sostegno ai settori produttivi le cui attività sono state coinvolte dalle disposizioni previste dal Dpcm del 3 novembre scorso al fine di tutelare la salute dei cittadini in questa seconda fase dell’emergenza Covid.
Congedo Straordinario
Viene introdotto il congedo straordinario per i genitori in caso di sospensione della didattica in presenza delle scuole secondarie di primo grado per le cosiddette zone rosse, possibile solo nel caso in cui la prestazione lavorativa non possa essere svolta in modalità agile. E’ riconosciuto alternativamente ad entrambi i genitori di alunni delle suddette scuole, lavoratori dipendenti, per l’intera durata della sospensione dell’attività didattica.
Questa possibilità è prevista anche per i genitori con figli con disabilità grave iscritti a scuole di ogni ordine e grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale, per i quali sia stata disposta la chiusura.
Per questi periodi di congedo, al posto della retribuzione, verrà riconosciuto un indennizzo pari al 50% della retribuzione e la copertura contributiva.
C’è però un limite al finanziamento di questo provvedimento: l’Inps rigetterà tutte le domande superati i €52,1 milioni.
Bonus Babysitter
Viene riproposto il bonus babysitter (fino a €1000) disponibile durante il lockdown di Marzo-Aprile, ma questa volta solo per coloro che vivono nelle zone rosse e hanno figli in scuole secondarie di primo grado.
Possono chiedere il bonus anche i genitori con figli disabili gravi iscritti a scuole di ogni ordine e grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale, per i quali sia stata disposta la chiusura. Il bonus non potrà essere richiesto se i figli continuano a frequentare la scuola in presenza.
Anche qui c’è un limite di finanziamento oltre il quale l’Inps non accetta più le domande: €7,5 milioni.
Simon Basten
Fonti: Gazzetta Ufficiale, Handy Lex, Ministero dello Sviluppo Economico