Infine, una sezione del questionario è stata dedicata alle prospettive e alle opinioni dei rispondenti sul possibile assetto di vita dei loro figli in un futuro in cui loro non potranno più occuparsene.
Complessivamente poco più di un terzo del campione (34,6%) indica di non pensarci, e di non avere in mente una soluzione ad un problema evidentemente angosciante: si tratta di una quota che chiaramente è più alta tra i genitori di bambini più piccoli (il 50,0%), ma che rimane significativa anche laddove si tratta di adulti (22,8%) (fig. 7).
Più in generale, quanto più le persone con autismo sono prossime all’età adulta, tanto più i rispondenti tendono a indicare una soluzione protetta o semi protetta di piccolo gruppo (complessivamente è il 29,8% a fornire questa risposta, ma che raggiunge il 45,6% tra gli adulti), e similmente aumentano vistosamente le indicazioni per una struttura residenziale tipo istituto (in tutto è il 4,8% ad indicarla, che raggiunge però il 14,0% tra gli adulti.
Una qualche forma di permanenza in famiglia è indicata dal 14,7%, e si tratta di una quota che risulta abbastanza omogenea nelle varie classi d’età , mentre si riduce in modo assolutamente vistoso il numero di rispondenti che fanno riferimento ad una vita autonoma o semi-autonoma (in tutto il 16,1%): il dato passa infatti dal 23,5% dei bambini più piccoli (e si tratta del dato più alto tra quelli che si esprimono) al 5,3% degli adulti. Chiaramente si tratta di persone diverse, e non è in nessun modo detto che i bambini che oggi hanno meno di sette anni si troveranno tra un quindicennio in condizioni analoghe agli over20 di oggi, tuttavia i dati sembrano indicare una progressiva presa di consapevolezza sulle reali possibilità per le persone autistiche di vivere una vita autonoma o semi-autonoma, e che poggia da un lato sul persistere dei sintomi del disturbo autistico, e della loro gravità , anche in età adulta, e dall’altro sulla desolante scarsezza di opportunità e di facilitazioni che la società offre a queste persone, perché possano massimizzare le loro potenzialità di autonomia.
Fig. 7 – Le soluzioni cui le famiglie pensano per il “dopo di noi”, per classe d’età della persona con autismo (val. %)
Fonte: indagine Censis, ANGSA e Fondazione Cesare Serono 2011