La vita quotidiana dei bambini e dei ragazzi che hanno la sindrome di Down si articola su attività più o meno strutturate, che nell’ambito dell’indagine sono state indagate e approfondite, ma chiaramente tra tutte queste attività per gran parte di quelli inclusi nello studio la scuola ha un ruolo assolutamente centrale: come evidenziato già nella tabella 2, a frequentare la scuola in questo momento è infatti circa il 60% dei ragazzi e ragazze del campione. Tra loro il 57,1% ha frequentato finora la scuola normalmente, ossia seguendo la durata prestabilita dei vari gradi e ordini, mentre il 42,3% l’ha frequentata protraendo i tempi di permanenza in alcune classi, le famiglie che hanno invece indicato la frequenza di scuole o classi speciali rappresentano un numero estremamente esiguo di casi (fig. 7).
Fig. 7 – Modalità di frequenza della scuola (val. %)
Fonte: Indagine Censis, AIPD e Fondazione Cesare Serono 2011
Chiaramente la quota di quanti hanno protratto i tempi di permanenza aumenta all’aumentare dell’età , non tanto (e non solo) per quella variabile “storica” cui si è fatto cenno sopra, quanto perché con il progredire degli studi è più probabile che si presentino le circostanze per cui famiglie e insegnanti concordino questa scelta. Si tratta di una modalità che viene adottata generalmente alla fine dei cicli scolastici (alla fine delle elementari, e alla fine delle medie inferiori e superiori) anche per ritardare l’uscita della persona dalla scuola, laddove l’offerta e le opportunità di collocazione post”‘scolastica sono diffusamente carenti: il dato passa infatti dal 12,9% relativo ai bambini più piccoli al 48,2% dei ragazzi in età compresa tra i 15 ed i 24 anni.
Tab. 8 – Giudizio sulla qualità dei vari ordini del sistema scolastico finora frequentati dalla persona Down, per livello di disabilità percepito (val. %)
Assente o lieve |
Media |
Grave |
Totale |
|
Scuola dell’infanzia (materna) | ||||
Buona | 82,3 | 61,6 | 60,0 | 65,6 |
Sufficiente | 11,8 | 28,8 | 28,0 | 25,2 |
Scarsa | 5,9 | 9,6 | 12,0 | 9,2 |
Scuola primaria (elementare) | ||||
Buona | 85,0 | 54,3 | 39,2 | 56,3 |
Sufficiente | 10,0 | 34,9 | 30,4 | 30,2 |
Scarsa | 5,0 | 10,8 | 30,4 | 13,5 |
Scuola secondaria di primo grado (scuola media) | ||||
Buona | 58,3 | 47,5 | 25,0 | 45,8 |
Sufficiente | 25,0 | 32,2 | 50,0 | 33,7 |
Scarsa | 16,7 | 20,3 | 25,0 | 20,5 |
Scuola secondaria di secondo grado (scuola superiore) |
||||
Buona | 90,0 | 62,1 | 42,8 | 65,3 |
Sufficiente | 24,1 | 42,9 | 21,7 | |
Scarsa | 10,0 | 13,8 | 14,3 | 13,0 |
Fonte: Indagine Censis, AIPD e Fondazione Cesare Serono 2011
Nel complesso il giudizio che le famiglie danno degli ordini scolastici che i loro figli hanno frequentato finora è generalmente positivo, per cui oltre la metà dei rispondenti definisce buona la qualità della scuola dell’infanzia (65,6%) quella della scuola primaria (56,3%) e anche a proposito della scuola secondaria di secondo grado (scuola superiore, 65,3%), si rileva una maggiore incidenza di giudizi negativi a proposito della scuola secondaria di primo grado (la scuola media) rispetto agli altri.
Una aspetto che emerge come fortemente discriminante rispetto al giudizio delle famiglie è però quello, evidentemente centrale, del livello di disabilità della persona Down, così come è percepito dal rispondente. All’aumentare del livello di disabilità , infatti, i giudizi negativi aumentano in modo molto vistoso, e il dato sembra testimoniare che in molti casi la scuola sia capace di fare inclusione laddove le problematiche degli alunni rimangono entro un certo livello di complessità , ma che superata quella soglia il sistema manifesti tutte le sue debolezze (tab. 8).
In particolare, per quello che riguarda le principali difficoltà incontrate dalle famiglie nella loro percorso all’interno del sistema scolastico va rilevato che circa una su cinque (pari al 20,3% del campione) non ne ha sperimentata nessuna in particolare, e già su questo dato si osserva una differenziazione assolutamente significativa tra i rispondenti che indicano come assente o lieve il livello di disabilità della persona Down (27,8%) e quelli che invece hanno a che fare con un livello di disabilità grave (8,2%).
In generale, le problematiche emerse con maggior frequenza riguardano la preparazione degli insegnanti, sia di quelli di sostegno (42,8%) che di quelli curricolari (38,8%), e l’impossibilità di ottenere un numero adeguato di ore di sostegno (41,3%). Meno diffusa è l’esperienza di un preside che abbia manifestato scarsa volontà di risolvere i problemi (22,8%) o di difficoltà di integrazione e rapporti con i compagni (16,3%), anche se in particolare su questi due item (ma è una tendenza evidente a livello più generale) le famiglie che indicano come più grave il livello di disabilità fanno registrare valori percentuali sensibilmente più alti.