Già il primo programma di azione biennale aveva indicato alcune azioni: la raccolta dei dati, in base ai disabili che già hanno un’occupazione, in termini di qualità e quantità, per realizzare politiche di collocamento ad hoc. Un’azione riguardava le modifiche legislative: il rifinaziamento del Fondo per il diritto al lavoro dei disabili e per chi è affetto da una malattia cronica progressiva e per i lavoratori con handicap. Un’altra delle misure riguardava le politiche attive del lavoro migliorando il collocamento mirato, definendo linee guida per lo stesso, l’informatizzazione dei dati e altre azioni legate alle aziende e l’inserimento dell’INAIL nella rete di collocamento mirato.
Fra gli interventi e gli scenari possibili, già dalla Legge di Stabilità del 2015, è stato incrementato il Fondo per il diritto al lavoro dei disabili. Le altre misure sono inserite nel decreto legislativo del 14 settembre 2015 n°151 dedicato alla “Razionalizzazione e semplificazione in materia di inserimento mirato delle persona con disabilità”. Le linee guida sul collocamento mirato riguarderanno la rete dei servizi e la partecipazione di parti sociali, associazioni di categoria e cooperative alle scelte di programmazione.
La creazione di una banca dati del collocamento mirato raccoglierà tutte le info su lavoratori e datori di lavoro. Il Fondo per il diritto al lavoro dei disabili è stato rivisto e rafforzato, sono aumentati gli incentivi per le assunzioni. La riforma fa parte del Jobs Act.
La prima azione proposta è l’individuazione degli interventi specifici e miglioramento e integrazione lavorativa. È opportuno aggiornare la normativa vigente per aumentare l’inclusione dei lavoratori disabili. Un progetto promosso da Parlamento, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) e le Regioni in collaborazione con imprese, sindacati, INAIL, UPI e le organizzazioni delle persone con disabilità. In questo caso molte delle azioni sono a costo zero, le azioni a pagamento sono a carico di Regioni.
La seconda azione sono una serie di interventi sul collocamento mirato: redarre una serie di programmi e documenti di indirizzo e per il coordinamento. Per migliorare i processi di programmazione, monitoraggio e la valutazione delle politiche sulla disabilità, ci sono ben 20 azioni specifica fra le quali assicurar competenze, inserire i disabili nelle statistiche sulla forza lavoro realizzare dall’ISTAT, ideare una rete ad hoc e promuovere l’occupazione delle persone con disabilità. Un progetto promosso da Parlamento, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), le Regioni, il collocamento mirato e l’ISTAT insieme a imprese, sindacati, INAIL, UPI, INPS, Italia Lavoro e l’organizzazioni delle persone con disabilità. Come nel primo caso, molte azioni sono a costo zero o ad appannaggio delle Regioni e si possono anche utilizzare fondi europei.
La terza azione sono una serie di interventi di natura tecnica e organizzativa per migliorare il già citato collocamento mirato. È opportuno migliorare i processi di inclusione lavorativa delle persone con disabilità per evitare discriminazioni.
Un progetto promosso da Parlamento, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), le Regioni e servizi per il collocamento mirato insieme a imprese, sindacati, INAIL, Italia Lavoro e l’organizzazioni delle persone con disabilità. In quest’azione non sono previsti costi aggiuntivi.
Le altre linee d’azione del Programma d’azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità:
- Riconoscimento della condizione di disabilità, valutazione multidimensionale finalizzata a sostenere il sistema di accesso a servizi e benefici e progettazione personalizzata
- Politiche, servizi e modelli organizzativi per la vita indipendente e l’inclusione nella Società
- Salute, diritto alla vita, abilitazione e riabilitazione
- Inclusione scolastica e processi formativi
- Promozione e attuazione dei principi di accessibilità e mobilità
- Cooperazione internazionale e proiezione internazionale delle politiche sulla disabilità
- Sviluppo del sistema statistico e del monitoraggio dell’attuazione delle politiche
Sezione a cura di Chiara Laganà
Fonte: Gazzetta Ufficiale