Nelle Linee Guida pubblicate dalla Società Europea di Cardiologia (European Society of Cardiology: ESC) dedicate allo scompenso cardiaco si forniscono indicazioni sull’impiego dei farmaci in questa patologia.
La parte delle Linee Guida Europee sullo scompenso cardiaco dedicata al trattamento è suddivisa in paragrafi che riguardano i diversi tipi di scompenso e, in particolare, distingue le forme con frazione di eiezione ridotta, da quelle con frazione di eiezione conservata. Gli obiettivi della terapia farmacologia nelle forme con frazione di eiezione ridotta sono: ridurre il rischio di decesso, prevenire i ricoveri dovuti al peggioramento dello scompenso e migliorare il quadro clinico, la funzionalità generale e la qualità di vita. La modulazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone e del sistema nervoso simpatico con gli ACE-inibitori (ACE-I) o con gli inibitori del recettore dell’angiotensina-neprisilina (ARNI), con i betabloccanti e con gli antagonisti dei mineralcorticoidi (MRA) ha dimostrato di migliorare la sopravvivenza, diminuire la frequenza dei ricoveri e ridurre la gravità dei sintomi. Per tale motivo, questi farmaci sono la base della cura dello scompenso cardiaco a frazione di eiezione ridotta. Nelle Linee Guida si forniscono informazioni dettagliate sul contributo che ciascuna delle molecole raccomandate può dare alla correzione delle alterazioni caratteristiche dello scompenso cardiaco cronico e si citano anche altri prodotti che sono indicati, in associazione ai principali in particolari gruppi di malati. Le Linee Guida riportano anche specifiche indicazioni per la gestione dei quadri nei quali la frazione di eiezione è solo lievemente ridotta. Per quanto riguarda le forme di scompenso cardiaco cronico a frazione di eiezione conservata, si segnala che nessuna cura ha dimostrato in maniera convincente di ridurre il rischio di decesso e la morbilità. In assenza di evidenze che dimostrino l’efficacia di specifici trattamenti nel modificare l’evoluzione della malattia, le Linee Guida propongono come obiettivo quello di ridurre con i diuretici i sintomi di congestione. In questa indicazione, i diuretici di ansa sono da preferire a quelli definiti tiazidici, anche se questi ultimi possono essere utili per trattare l’ipertensione. Si raccomanda anche di ridurre il peso corporeo nelle persone con scompenso cardiaco e obesità e di aumentare l’attività fisica, in base alle capacità funzionali di ciascun soggetto. Le Linee Guida sottolineano anche l’importanza di identificare e curare efficacemente malattie associate allo scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata come: ipertensione, malattia coronarica, amiloidosi, fibrillazione atriale e malattie delle valvole cardiache.
Nell’ambito dello scompenso cardiaco cronico si possono individuare diversi quadri, in particolare in base alla riduzione o alla conservazione della frazione di eiezione. Le Linee Guida Europee forniscono indicazioni specifiche per la cura di tali quadri.