Questo aggiornamento riporta le indicazioni contenute nelle Linee Guida Europee sullo scompenso cardiaco pubblicate dalla Società Europea di Cardiologia (European Society of Cardiology: ESC).
La diagnosi di scompenso cardiaco parte dal rilievo della presenza dei segni e dei sintomi tipici di questa malattia: astenia, gonfiore alle caviglie e ‘fiato corto”. D’altra parte, le sole manifestazioni cliniche non sono sufficienti per formulare la diagnosi. È importante, quindi, raccogliere un’anamnesi dettagliata, per verificare se sono presenti malattie come ipertensione, diabete e insufficienza renale, se in passato ci sono stati un infarto del miocardio o un trattamento con una chemioterapia dannosa per il cuore o se c’è un problema di etilismo. Infine, è importante sapere se c’è una storia familiare di malattie di cuore dovute all’alcol o di morte improvvisa. Se la raccolta di tutte queste informazioni fa sospettare una diagnosi di scompenso cardiaco, è bene eseguire un elettrocardiogramma, in quanto, se il suo esito è normale, è molto probabile che non ci sia uno scompenso cardiaco. Se invece si rilevano fibrillazione atriale, onde Q specifiche, ipertrofia del ventricolo sinistro e un ampliamento della sequenza di onde QRS, è più probabile che lo scompenso cardiaco ci sia. Esami del sangue che contribuiscono a confermare la diagnosi sono la misurazione della concentrazione dei peptidi natriuretici e di urea ed elettroliti. Inoltre, vanno eseguiti un emocromo e gli esami che verificano la funzione della tiroide e quella del fegato, per escludere una causa diversa dei segni e sintomi che si sono manifestati. L’ecocardiografia viene raccomandata dalle Linee Guida come esame chiave per valutare la funzione del cuore, in quanto permette di verificare l’aspetto e le dimensioni delle cavità dell’organo e di studiare la dinamica della contrazione delle sue pareti e quella della funzione delle valvole. Un esame radiologico del torace è utile, sia per escludere altre cause del fiato corto, sia per individuare eventuali anomalie del ventricolo sinistro. Le Linee Guida raccomandano anche altri approfondimenti di indagini, dall’ecocardiografia sotto sforzo o sotto stimolo farmacologico alla risonanza magnetica cardiaca, dalla tomografia computerizzata con studio delle arterie coronariche alla coronarografia. Questi esami servono a completare il percorso diagnostico e a precisare la causa dello scompenso cardiaco. È bene che ci sia un’adeguata sensibilizzazione circa il rilievo dei sintomi tipici dello scompenso cardiaco, in quanto la loro individuazione precoce da parte di chi li presenta è la premessa per una diagnosi tempestiva e per un altrettanto tempestivo trattamento.
È bene che ci sia un’adeguata sensibilizzazione circa il rilievo dei sintomi tipici dello scompenso cardiaco, in quanto la loro individuazione precoce da parte di chi li presenta è la premessa per una diagnosi tempestiva e per un altrettanto tempestivo trattamento.